Miniserie
Luisa Pianzola
Miniserie
Collezione Multipli d’artista Da>verso_ coincidenze
In tre versioni con opere di Renato Galbusera, Silvia Fubini, Chiara Lupi
Accademia di Brera, Dipartimento Arti Visive
Progetto Chiara Giorgetti
Progetto letterario Italo Testa
2013, fuori commercio

 

Realizzata nell’ambito del laboratorio di ricerca Transizioni arte_poesia, della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Brera, la collezione di multipli d’artista Da>verso_coincidenze accosta opere grafiche a inediti poetici. Tra i poeti presenti nella seconda serie, uscita nel 2013, Luisa Pianzola, Luigi Ballerini, Mario Benedetti, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Anna Maria Carpi, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Laura Pugno, Stefano Raimondi, Italo Testa, Paul Vangelisti, Jean-Charle Vegliante. Tra gli autori della prima serie, uscita nel 2009, Mario Benedetti, Silvia Bre, Maria Grazia Calandrone, Matteo Fantuzzi, Marco Giovenale, Laura Pugno, Fabio Pusterla, Stefano Raimondi, Giovanna Rosadini, Filippo Strumia, Andrea Temporelli.

 


Luisa Pianzola
In un paese straniero a volte ospitale
Collana Fiori di Torchio
Circolo culturale Seregn de la memoria
Seregno 2013
Presentazione di Corrado Bagnoli
con un’incisione numerata di Alberto Gianfreda

 

 


Dalla prefazione di Corrado Bagnoli:

Ci sono trame e ricordi – e personaggi che li abitano con discreta o feroce precisione – nei versi qui raccolti che, benché scritti in occasioni diverse, compongono quasi un percorso unitario, per ispirazione e soluzioni linguistiche, e il cui protagonista principale sembra essere la storia. La storia grande raccontata però, come fa la poesia che sa davvero raccontare, attraverso storie piccole che la poetessa snida in un passato rivissuto attraverso veri e propri viaggi, oppure dentro la quotidianità presente, viva, appuntita e della cui necessità di venire a parola ella si fa interprete. (…) Il distacco, l’apparente impersonalità, non è però la cifra della scrittura di Luisa Pianzola; piuttosto si deve parlare di un amore che non arretra nemmeno di fronte alla triste e feroce consapevolezza dell’impossibilità di un destino buono per ognuna delle piccole cose che attraversano la vita. (…) La poetessa mostra di sapere come dare voce alle cose e, contemporaneamente, trovare una voce sempre più intonata alla personalissima e autentica angolazione del suo sguardo.